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Nefrite interstiziale e nefropatia tubulo-interstiziale
Sintomi
Dal punto di vista clinico, i quadri possono essere assai diversi tra loro in funzione della rapidità con la quale si instaura il danno; solitamente si osserva un deficit nella funzione renale, con mancato riassorbimento di varie sostanze che in tal modo vengono perse (sodio, potassio, fosfati, aminoacidi, glucosio, proteine ecc.); comune è anche la perdita della capacità di concentrare le urine e lo sviluppo di una acidosi metabolica ipercloremica. Nella maggior parte dei casi, il danno tubulare si ripercuote sui glomeruli con successiva evoluzione verso l'insufficienza renale.
Cause
Infiammazione acuta o cronica dell'interstizio renale. Attualmente si tende a sostituire il termine con nefropatia. Pertanto, si può parlare di nefrite interstiziale o, meglio ancora, nefropatia tubulo-interstiziale. Le cause possono essere davvero molteplici; possiamo infatti riconoscere nefropatie: tossiche (analgesici, FANS, metalli, mezzi di contrasto, antibiotici ecc.), metaboliche (gotta, iperparatiroidismo primario, iperaldosteronismi primario, mieloma ecc.), infiltrative (mieloma, leucemie, linfomi, amiloidosi ecc.), immunologiche (ipersensibilità a farmaci, cirrosi biliare primitiva ecc.), infettive (pielonefriti acute e croniche, TBC renale ecc.), ostruttive (calcolosi, stenosi delle vie urinarie ecc.) ecc.
Terapia consigliata
La terapia prevede in primo luogo l'eliminazione dell'agente responsabile, ove possibile, e il sostegno della funzione renale, monitorandone attentamente l'andamento nel tempo; talora si rende necessaria l'asportazione del rene (nefrectomia). Nei casi più gravi, quando si sia instaurato un danno funzionale irreversibile, la terapia è quella propria dell'insufficienza renale.
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